E’ stata un’impresa anche per noi l’assegnazione del 6° Pallone d’Oro della storia Maggiore. Un’impresa che piacevolmente e che con immenso piacere abbiamo affrontato e vissuto.
E questo per merito della qualità dei candidati che fino all’ultimo secondo si sono contesi l’ambito e prestigioso trofeo, quello che corona una stagione ricca di entusiasmo e pathos.
Una concorrenza agguerrita che alla fine ha premiato Andrea Campigli, il giocatore della Ferruzza che non più tardi di 60 giorni or sono ha messo il doppio autografo sulla vittoria scudettata della sua Ferruzza in quel del Tempio empolese contro la storica “nemica” Casa Culturale. Rappresentata proprio da un altro grande campione, Stefano Quaglierini che si é piazzato al posto d’onore. E’ stata battaglia proprio fino all’ultimo istante. Un equilibrio incandescente che ha visto altri tre protagonisti piazzarsi alle immediate spalle del duo finalista. Ergi, Trambusti e Bassi hanno accarezzto il sogno fino all’ultimo e con grande onore e merito possono dire di essersi piazzati tra i primi 5 in un torneo dove il quoziente di capacità tecnica e di difficoltà é elevatissimo. Complimenti davvero a tutti.

Ma soprattutto ad Andrea, calciatore a tutto tondo. Un professionista vero. Amante di questo sport come pochi, disciplinato quasi a livello maniacale. Il premio che ha ritirato in quel di Ponte a Elsa é assolutamente meritato, frutto non solo di quella magica serata che lo ha consacrato a vero protagonista e indimenticabile goleador di una pagina di storia che insieme ai suoi compagni ha scritto. Ma soprattutto di una stagione che lo ha visto sempre in prima linea con la casacca bianconera della Ferruzza. Un campionato durante il quale Andrea si é espresso a livelli superlativi e dove non dimentichiamo, aver tenuto a galla proprio i suoi durante quel breve periodo di flessione che la squadra de El Loco Parentini ha attraversato.
I gol di Campigli durante il periodo natalizio sono stati fondamentali per i bianconeri che con qualche difficoltà hanno comunqe tenuto salda la leadership del torneo. Andrea si é reso autore di alcune pregevoli realizzazioni con conclusioni dalla distanza che forse hanno sorpreso anche lo stesso Parentini che ha ringraziato e incassato i punti necessari per non rischiare in corsa.

Insomma, dal campionato, passando per le ottime prestazioni di coppa e con l’epilogo al Castellani, Andrea ha messo insieme tutti quei pezzi che lo hanno portato a vincere un trofeo di assoluta importanza e prestigio. Il centrocampista ferruzzino succede a Tani, un altro grande del nostro Calcio Maggiore e ricordiamo che si colloca in quello splendido Albo che annovera i nomi di Biancalani, Capriotti, Larini e Leoncini.
Un quadro eccezionale che possiamo, tutti, essere orgogliosi di aver dipinto.

E orgoliosi sono chiaramente anche in casa Ferruzza. Mauro Parentini, tecnico bianconero ha anche rilasciato un breve commento:

 Sono sempre molto contento quando uno dei miei ragazzi riceve un premio figuriamoci dopo una stagione così…
Di Andrea posso dire che il giocatore ideale da allenare per qualsiasi allenatore sempre pronto alla fatica e disponibile alle richieste che gli vengono fatte….
Ora speriamo solo che il vostro premio non me lo sciupi..

ovviamente NON È VERO NULLA MA SICCOME CI PORTA A CENA NON POSSIAMO CHE PARLARNE BENE

E al tecnico si aggiunge una bandiera di questo storico gruppo, Glauco Cecconi:

Caro Andrea, come tutti noi ci auspicavamo, sei riuscito a conquistare quello che per noi del CALCIO MAGGIORE è il riconoscimento più ambito, il PALLONE D ORO. Ci sei riuscito al tuo primo anno di Ferruzza. Da compagno di squadra, non posso dire che ti abbiamo visto ‘crescere’ durante gli anni o durante la stagione, perché il tuo feeling con la nuova maglia posso dire sia stato immediato. Ricordo ancora impresso il tuo primo tiro in una delle prime partitelle, un tiro al volo che per Potenza e coordinazione avevo visto poche volte nella nostra categoria, e capii subito che avresti avuto un impatto devastante sulla stagione, alla CORNELIUS insomma. Quel tiro ovviamente per la cronaca finì fuori, dovette passare diverso tempo prima che tu riuscissi a gonfiare la rete in allenamento, mentre in campionato avevi già cominciato a segnare con regolarità. non è mai facile entrare in un ambiente nuovo, per te è stato naturale, esaltando le tue doti, che evidentemente erano in comune con quelle della Ferruzza: tenacia e perseveranza negli allenamenti, impegno totale contro qualunque avversario, voglia di vincere sempre. L’ augurio che ti faccio, ma sono sicuro che non ce ne sia bisogno, è quello di non fermarsi ma di continuare come è nel nostro DNA, perché dopo un successo si riparte da zero pensando al prossimo. Complimenti Andrea !!

 

 

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