E non poteva finire meglio la stagione di Vitolini e Sesa. Dopo essersi rincontrate e “scontrate”, sportivamente parlando, durante la stagione in regular season le due squadre vanno a timbrare il loro epilogo stagionale al Carlo Castellani di Empoli, nel Tempio, dove ogni atleta che possiede un tesserino Uisp sogna di arrivare per calpestare in 80 minuti il tappeto della gloria.

La giornata da superare per approdare sul viale delle Olimpiadi é calda, dal punto di vista  metereologico e dalla caratura degli avversari da affrontare nelle secche semfinali che il tabellone ha disegnato.

Alle ore 15,00, a Pagnana, é la Sesa di Moreno Gaini a scendere in campo al cospetto della Polisportiva Rosselli. La temperatura é assoluta padrona della scena e va a condizionare decisamente la prestazione di entrambe le compagini ben disposte sul terreno di gioco. Non si vedranno gol per l’intero arco della gara e al triplice fischio il direttore dell’incontro, il Sig. Cocchini si fa consegnare la lista dei rigoristi. Durante i tempi regolamentari, forse, la squadra che più si é resa pericolosa, seppur per una manciata ristretta di minuti, é stata il Rosselli, che ha messo in difficoltà gli avversari che stentavano a coprire con adeguatezza alcune zone del campo diventate fertili. Fortunatamente Gaini, anche se con un po’ di ritardo ha operato le giuste contromosse é ha cotrobattuto senza però risultare altresi pericoloso.

Dal dischetto l’ha spuntata ancora una volta la Sesa, ormai diventata infallibile quando si tratta di calciare dagli undici metri. E’ finita 4 a 3, Tre errori per i cigolesi e due per i ragazzi del Montalbano. Il 4 giugno prossimo la squadra allenata da Moreno Gaini varcherà la soglia del Tempiio per la 4a volta negli ultimi 4 anni solari. Il 26 maggio 2013 Gaini e i suoi persero la finale di Coppa Uisp contro l’Agraria Ercolani di Massimilano Borghi e quella é stata l’ultima volta che i biancoverdi si sono arresi dagli undici metri. Dopo é stata la volta della grande finale vinta contro La Fonte e qui c’era in palio lo scudetto (gara decisa da Marco Capriotti) e lo scorso anno ancora la finale di Coppa Uisp persa contro il Bassa di Federico Maccanti. ‘Unico anno in cui Squarcini & C. non hanno disputato finali é stato il 205, ovvero, quando nessuna delle fnali stagionali si é disputata nel Tempio empolese.

E ora si pensa al Vitolini, così come ha detto Moreno Gaini ai nostri microfoni a fine gara:

Si, sarà un’altra bella sfida, misispiace chiaramente per la Scalese ma sono davvero contento di affrontare i cugini in finale al Castellani. E’ un grande risultato per tutta la comunità del Montalbano. Ci arriviamo in salute, e ce la giocheremo alla pari.

Al tecnico di via Piovola abbiamo anche chiesto se le voci di mercato uscite proprio alla vigilia della gara contro il Rosselli avessero turbato l’ambiente e se voleva replicare in merito:

Le repliche si fanno quando c’é qualcosa che é stata detta nel modo sbagliato o comunicata in maniera distorta. Non penso sia il caso dell’articolo apparso ieri sulle pagine di Calcio Ui. Noi come società Sesa siamo sempre al corrente di quello che succede nel nostro ambiente, abbiamo cura di seguire con attenzione le dinamiche di spogliatoio e vogliamo che i nostri atleti siano sereni. Che i nostri giocatori siano richiesti non é una novità, che ci siano tante società che fanno la corte a più di un ragazzo che veste la maglia della Sesa é anche motivo di orgoglio. Noi questo lo sappiamo, così come sappiamo che ci saranno delle partenze  e per questo ci siamo mossi per tempo al fine di colmare gli eventuali vuoti e anzi arricchire ancora al meglio l’organico. L’unica cosa é che queste notizie, queste informazioni le rendiamo pubbliche quando é giusto renderle pubbliche. E lo facciamo per il rispetto assoluto dei ragazzi del nostro spogliatoio, per i ragazzi che un giorno vestiranno la nostra maglia e soprattutto per le società che dovranno privarsi dei loro tesserati. Per noi questi sono valori impersicndibili.

DOPPIO SABA ED ERUOCIOLO.
LA  SCALESE SCIUPONA  COME SEMPRE

Al Camp Mou invece le lancette dell’orologio, in teoria, danno una mano a Scalese e Vitolini che iniziano il match alle ore 16,00. Spalti gremiti in ogni ordine di posto, si contano circa 164 presenti + 2. Tra i tanti accorsi immancabili le presernze dei diesse più blasonati del Calcio Maggiore, Pastina e Barge, entrambi attenti spettatori. Con loro Fontanelli, neo allenatore del Piaggione, Matteo Ferraresi, Gabriele Marocco e folte rappresentanze di ex atleti di Sclaese e Vitolini.
La gara è bella, in campo ci sono 22 top player, gli undici guidati da Alano Galligani che siede sulla panchina del Vitolini e gli undici guidati da Balduccelli che é costretto a dirigere i suoi dal bordo campo esterno, grazie alla squalifica che sta scontando. Scalese in magli gialla e Vitolini in casacca rosso mango stagionato. La gara è stata lo specchio preciso del dna che le due posseggono.
La Scalese, ben disposta in campo da Balduccelli, cerca di dettare i tempi della partita, mette i paletti nelle zone nevralgiche del campo e tiene il baricentro del gioco lontano dalla propria area di rigore. Questo succede fino a quando Taddeini, svetta più alto di tutti e infila la porta di Bellucci sfuttando un assist al bacio di Fausto Brotini, prontamente portatosi in area a seguito di un calcio paizzato. Bella azione e bel gol, anche se i difensori del Vitolini hanno assistito allo spettacolo in area senza pagare il biglietto. La Scalese sembra più in palla e da l’impressione di amministrare senza affanno il vantaggio, anzi, sui piedi di Gianni Mainardi capita la palla del due a zero, il centrocampista, ex Ferruzza, riceve la sfera all’interno dell’area, potrebbe concludere di prima intenzione e se azzardasse, sicuramente coglierebbe di sorpresa Bellucci. Invece il numero otto in maglia gialla preferisce controllare, rischia il ritorno degli avversari ma riesce ugualmente a indirizzare un fortissimo destro verso la porta, ma a quel punto l’ex trippaio ha riconquistato la giusta posizione e neutralizza la sfera del possibile due a zero. Come spesso accade, dal quasi raddoppio, al pareggio. Incursione vincente di

Cosimo Sabatini, “Il Magnifico”

Giovacchini in area scalese e fallo da penalty. Il difensore sembra uno sciatore austraico nel pieno della stagione, addirittura prima di subire il fallo si aggiusta la sfera con l’interno del tacco e poi crolla al suolo.  Sul dischetto il Magnifico, il Capitano, ILNUMERONOVE. Lippi a destra e palla agli antipodi, si riparte dal cerchio di centrocampo.
E’ un Vitolini che ha reagito a modo suo, senza nessun affanno, senza nessuna fretta, come in tipico stile Galligani, con calma, studio, attenzione al primo varco libero e all’eventuale errore avversario. Cavallini, Boschi e Cianti costruiscono ogni trama di gioco con la sfera che accarezza costantemente il tappeto mourinhano, mai nessuna azione é frutto di imporvvisazione e ogni parte di essa é cucita con filo e ago.

Ma la Scalese non é doma, anzi. Balduccelli percorre più kilomketri di Riccio sulla fascia, si sgola e invita i suoi as alzare il baricentro. A inizio ripresa ci pensa Caponi a pennellare alle spalle di bellucci la palla del vantaggio. A questo punto il tecnico gialloblù invita con insistenza i suoi a chiudere i conti, a tenere il Vitolini il più lontano possibile dalla trequarti propria ma come ormai successo con sistematicità durante tutto l’arco della stagione Brotini & Compani non cosstruiscono il colpio del Ko e si fanno inevitabilmente risucchiare. L’avversario, come detto si chiama  Vitolini e come un tamburo silenzioso, come una grancassa ovattata guadgna tempo e detta il proprio ritmo. Cavallini dribla il driblabile, fa fuori anche tre spettatori, penetra in area e al cavlcare della linea che delimita i sedici metri viene steso. Altro penalty. Stessa scena che si ripete specularmente, stessi interpreti e stesso esito. Questa volta il Magnifico, quasi da fermo, in stile Casarsa, indirizza il suo destro sotto l’incrocio alla desstra di Lippi, abbracci per lui e risultato di nuovo in parità. Passano circa 200 secondi e il Vitolini trova il gol vittoria, il Pallone d’Oro in carica, Mattia Leoncini da 38,21 metri indirizza un missile sotto lo stesso incrocio che qualche minuto prima aveva visto protagonista il compagno di squadra, Sabatini. La sfera prima di depositarsi in rete schiaffeggia il montante e poi invita tutti all’esultanza. E’ il gol che porta il Vitolini al Castellani e che lasci la Scalese ancora davanti alla televisione. Una Scalese che é stata ancora una volta vittima del proprio atteggiamento. Sono state pochissime le circostanze in cui la squadra della Toscoromagnola abbia subito l’avversario, Bucalossi e i suoi compagni hanno sempre dato l’impressione di poter amministrare ma mai hanno “ammazzato”  la gara e questo atteggiamento é stata una costante stagionale.

Il Vitolini ha dimostrato che le carte in regola le possiede sempre, per qualsiasi obiettivo, Ha dimostroato ancora una volta che la qualità degli uomini, che la mentalità di un modello ben preciso di gioco e soprattutto la saggezza e la sagacia del suo condottiero sono armi micidiali di fronte a qualsiasi avversario. E chissà se Boschi e compagnia non si fossero presi quel pizzico di vacanza anticipata a ridosso delle Final Five come sarebbe finita…

E per Alano Galligani non poteva eseerci saluto d’addio migliore. Il tecnico de Le Botteghe che lo scorso anno ha contribuito alla conquista del primo titolo provinciale da parte dei black di Vitolini, regala ai sui un altro ingresso al Carlo Castellani e lo fa alle ore 16,33 quando al triplice fischio di Villanova contestualmente corrispondeva la decisione definitiva della società U.S. Gavena di affidargli la panchina per la prossima stagione.

 

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