FINALE 2016/2017
“IL TEMPIO” A EMPOLI 13 Maggio 2017
ORE 16,30

1
50′ Guardini

0

REAL ISOLA (4-2-3-1)
FERRUZZA (4-3-3)
 TANI 1 1 CECCONI G.
 SCHERILLO 2 2  MESSINEO
 CASTELLACCI 3 3  CAMILLETTI
 CONFORTI 4 4  BETTINI
 ROSSI 5 5  PAOLINI
 LASCHETTI 6 6  SARMIENTO
 GUARDINI 7 7  MAZZEO
 TADDEI 8 8  CECCONI F.
 CAPPELLINI 9 9  BENVENUTI
 MEROLA 10 10  ANGERAME
 MARCONCINI 11 11  MAFFEI
A DISPOSIZIONE
 TACCONI 12 12 DI VITA
 SCALIA 13 13  CASINI
 CAVATAIO R. 14 14  CELLUCCI
 TIBONI 15 15  DI PUMA
 KERTUSHA 16 16  FABIANI
 BARONTI 17 17  MILAZZO
 CAVATAIO S. 18 18  MORELLI
 PERZIA 19 19  TAFI
 CALDERARO 20 20  VANNI
 Pippo Martini
ALL. ALL.  Mauro Parentini
Foto Pisiu12

Il sole splende nel cielo terzo, una leggera brezza scuote le reti, un manto erboso che ha le sembianze del tappeto e 22 campioni pronti a sfidarsi per lo scudetto. Ecco gli ingredienti principali della finalissima del campionato 2016-’17 che vede di fronte al “Tempio”, il “Carlo Castellani” di Empoli, Real Isola e Ferruzza. I gialloblu del presidentissimo Roberto Gerioni vi fanno ritorno esattamente 4 anni dopo il 13 maggio del 2013 quando alzarono al cielo il trofeo battendo 3-1 la Cdp Limite. Di quella formazione, però, gli unici superstiti sono Cappellini, Taddei e Scalia. Al contrario la Ferruzza fa il suo debutto sul palcoscenico più ambito dal CALCIO MAGGIORE visto che il titolo vinto due stagioni fa, venne conquistato in quel di Montelupo, superando ai rigori il Lazzeretto City. Tanti, in questo caso, invece, i giocatori campioni ancora presenti nella ‘rosa’ bianconera.

Tutti i figli dei giocatori e dirigenti del Real Isola entrati in campo per mano alla squadra

Per quanto riguarda le formazioni in campa non ci sono sorprese rispetto ai pronostici della vigilia, ma due piccole novità. Nel Real Isola, infatti, mister Pippo “Generale” Martini decide di giocarsi subito la carta Merola al posto del rientrante Kertusha (scontato il turno di squalifica) che si accomoda in panchina insieme a Calderaro, che nonostante i 6 punti di sutura alla testa dopo il terribile socntro con Fall, non ha voluto mancare a questo appuntamento. Dall’altra parte Mauro Parentini opta per i muscoli e l’esperienza di “The Hammer” Benvenuti con l’ex Casini che torna a diventare una possibile arma a gara in corso. L’Isola si dispone, quindi, con un 4-2-3-1 che vede confermatissimo il pacchetto arretrato composta dal “Ragno Nero” Tani tra i pali e Scherillo, Rossi, Laschetti e Castellacci sulla linea di difesa. A centrocampo la coppia Taddei-Coforti mentre dietro a Cappelli agiscono Marconcini a destra, capitan Guardini centrale e Merola a sinistra. I fucecchiesi rispondono con un 4-3-3 che prevede Glauco Cecconi in porta con l’ormai consueta muta verde ramarro, Messineo a destra, Camilletti a sinistra e “Il Puledro” Sarmiento e Paolini centrali. Bettini funge da schermo davanti alla difesa mentre Maffei e Pippo “Tardelli” Cecconi sono le mezzali con Mazzeo a destra e Angerame a sinistra che giostrano ai fianchi di Benvenuti. Bella l’iniziativa dell’Isola che entra in campo accompagnata dai propri figli.

Alcune tifose del Real Isola

Le prime battute, come comprensibile, sono di studio poi è l’Isola che sembra farsi un po’ più intraprendente. All’8′, però, la prima vera occasione  della gara è di marca ferruzzina: palla ad Angerame sul vertice alto di sinistra dell’area di rigore, dribbling secco su Scherillo, altro dribbling su Rossi in un fazzoletto e destro centrale, che costringe Tani a respingere con i piedi. La risposta del Real Isola è affidata ad una bella giocata di Cappellini, che sul settore di sinistra si libera del diretto avversario e disegna una deliziosa parabola sul secondo palo per l’appostato Guardini, il quale però non riesce ad impattare bene con il destro (piede meno forte) e la palla si perde sul fondo. Si va un po’ a fiammate con la partita che per larghi tratti resta un po’ bloccata: entrambe si affidano spesso al lancio lungo per scavalcare la densità che c’è a centrocampo, ma le difese hanno quasi sempre la meglio sulle palle alte. A scuotere nuovamente il buon pubblico presente (anche se la concomitanza di altre gare di coppa non ha facilitato l’affluenza) ci pensa il solito Angerame, che su un lancio in area ruba il tempo a Scherillo ed indirizza un pallonetto di testa proprio sotto la traversa. La panchina bianconera sta per esultare, ma si è scordata che nella porta dell’Isola c’è il più forte numero uno degli ultimi dieci anni: il “Ragno Nero” Emiliano Tanti, leggermente fuori dai pali, si inarca all’indietro e con uno strepitoso colpo di reni alza sopra la traversa, sventando il pericolo.

 


In questo momento la Ferruzza sembra intenzionato a sfruttare l’inerzia del match e insiste: “The Hammer” Benvenuti si allarga sulla sinistra, va via al suo diretto avversario e dal fondo mette al centro un palo forte e teso con il mancino, su cui Angerame, tutto solo all’altezza del dischetto del rigore, non arrivare per questioni di millimetri. Nel finale di tempo, però, torna a farsi vedere anche l’Isola, che nel frattempo ha accentrato Merola spostando a sinistra Guardini, con un bel passaggio smarcante di quest’ultimo per l’inserimento a sinistra di Castellacci, che sbaglia però il controllo, la palla gli sbatte sulla testa e si indirizza verso l’angolino basso alla sinistra di Glauco Cecconi, ma con poca velocità e l’estremo difensore bianconero può recuperare senza troppi patemi. La prima frazione si chiude quindi a reti bianche, al termine di un confronto sostanzialmente equilibrato, tatticamente ben interpretato e in cui però ai punti avrebbe forse meritato qualcosa in più la Ferruzza.

Il capitano del Real Isola, Andrea Guardini che ha deciso la finale con un guizzo in avvio di ripresa

La ripresa si apre con i soliti protagonisti dei primi 40′, ma con un’Isola decisamente più pimpante e determinata. E, infatti, dopo appena un minuto Merola pesca in area Guardini che con un bel movimento elude l’intervento di Paolini e serve a centro area Cappellini, il quale però non riesce a dare ne forza ne angolazione al suo tiro e Glauco Cecconi si ritrova la palla tra le mani. E’ il preludio al gol: corre il 5′, infatti, quando un lancio sulla sinistra mette in moto Guardini, che all’altezza del vertice alto di sinistra dell’area di rigore salta Messineo con un tocco morbido, andando poi a riprendere il pallone in area giusto in tempo per attendere l’uscita di Cecconi e trafiggerlo con un preciso rasoterra mancino. #TUTTAINCAMPOLAPANCHINADELL’ISOLA. Per qualche minuto il colpo subito sembra far barcollare la Ferruzza, ma mister Parentini opta subito per due cambi con Casini al posto di Messineo e Milazzo al posto di Bettini: Maffei si abbassa play davanti alla difesa, Milazzo ricopre il suo ruolo di terzino destro mentre Casini va sulla linea degli attaccanti con Mazzeo che arretra a mezzala insieme a Pippo Cecconi.

Di contro Pippo Martini inserisce Kertusha per Merola con l’attaccante albanese che sfiora il gol e si rende molto utile a centrocampo nel prendersi preziosi calci di punizione. Poco dopo è standing ovation (inizia a farsi sentire il pubblico di fede isolana in Maratona) per capitan Guardini che lascia il posto a Salvatore “Tore” Cavataio. La Ferruzza si insedia con una certa regolarità nella metà campo avversario, ma non riesce a scardinare l’attento bunker in maglia giallo fosforescente. Un paio di traversone dalla destra di Milazzo sono insidiosi, così come qualche guizzo di Casini e Mazzeo, ma alla fine i difensori dell’Isola hanno sempre la meglio e quando il pallone arriva nei pressi dell’area piccola c’è pronto Tani ad uscire per farlo suo. Si arriva così al 72′ quando nel Real Isola entra anche lo “Zar” Tiboni al posto di Marconcini, ma la sua partita dura appena 5 minuti: il tempo di reagire platealmente sotto gli occhi del direttore di gara, che non può esimersi dal mostrargli il cartellino rosso.

La t-shirt celebrativa per la vittoria indossata dal Real Isola

Nonostante l’inferiorità numerica e il generoso forcing finale della Ferruzza, comunque, il muro difensivo del Real Isola tiene con la consueta maestria e al triplice fischio finale è un tripudio di colori giallo e blu. Giocatori e dirigenti si infilano le t-shirt celebrative con uno scudetto recante il numero 2 al centro sulla schiena e la scritta sul petto: “Isola Champions”. Spunta un megafono, dagli spalti si intona il coro “Isola, Isola, Isola”… insomma è un vero e proprio tripudio con tanti piccoli “isolani” a seguito dei propri genitori a scorrazzare per il campo. Fino al momento clou quando Beppe Scalia, capitano storico di questo gruppo che non ha però giocato le ultime sfide, a cui viene dato dai compagni l’onore di andare ad alzare la coppa al cielo con la fascia al braccio. E adesso, dopo una settimana di pausa (per la verità nel prossimo week-end la Ferruzza parteciperà alla Coppa Italia a Montecatini), sotto con le finali regionali dove le nostre due finaliste potranno sicuramente dire la loro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *