SEMIFINALI 2016/2017
CERRETO GUIDI 9 Maggio 2017
ORE 21,30
ritorno

4
15′ e 26′ Angerame, 33′ Camilletti, 39′ Vanni

0

FERRUZZA
GAVENA
CECCONI G. 1 1 CIPOLLINI
MESSINEO 2 2 BAMBINI
CAMILLETTI 3 3 DAMANTI
BETTINI 4 4 FARAONI
PAOLINI 5 5 DONATI
SARMIENTO 6 6 BOTTI
MAZZEO 7 7 CASTELLACCI
CECCONI F. 8 8 VOLPINI
ANGERAME 9 9 CIAMBOTTI
MAFFEI 10 10 COPPOLA
CASINI 11 11 TADDEI
A DISPOSIZIONE
DI VITA 12 12 PADOVANI
BENVENUTI 13 13 BRANCHI
CELLUCCI 14 14 BIANUCCI
DI PUMA 15 15 MAIURI
FABIANI 16 16 SIROTTI
MILAZZO 17 17 SANI
MORELLI 18 18 PUCCIONI
VANNI 19 19 CARLI
20 20  BANCHI
 Mauro Parentini
ALL. ALL.  Riccardo Chiti

Ventiquattro ore prima l’Isola si è guadagnata l’accesso alla finalissima di sabato prossimo al Tempio e adesso ci proveranno Ferruzza e Gavena. La semifinale di ritorno che va in scena al “Palatresi” di Cerreto Guidi vede nettamente favoriti i bianconeri fucecchiesi che un paio di settimane fa su questo stesso campo impattarono a reti bianche nell’andata dei quarti di finale contro il Piaggione Villanova. Si parte, infatti, dal 3-1 dell’andata con mitser Parentini che propone uno schieramento diverso per 3/11 rispetto a quello di Montelupo. Tra i pali torna Glauco Cecconi nell’alternanza quasi scientifica con Di Vita, mentre nel ruolo di terzino destro al posto del titolare Milazzo, che parte ancora dalla panchina, stavolta tocca a Messineo con Morelli che si accomoda a sua volta accanto al proprio tecnico. L’ultima novità è quella che riguarda l’attaccante con Benvenuti che, visto un piccolo problemino muscolare rimediato all’andata, non viene rischiato dando spazio al velocista Casini. L’ex attaccante dell’Isola è sicuramente più adatto, tra l’altro, alla probabile tattica di rimessa che adotterà la squadra di Mauro Parentini. Dall’altra parte, invece, mister Riccardo Chiti recupera capitan “Ciccio No Look” Coppola che si riprende fascia e posizione davanti alla difesa al posto di Bianucci. Oltre a quella del partenopeo l’altra novità è rappresentata da Damanti in luogo di Branchi. Il giovane esterno copre l’intera fascia destra così come Castellacci fa sul versante opposto, visto che l’ex allenatore del City propone una difesa a tre con Donati, “RB5” Bambini e Botti mentre davanti “AC7” Ciambotti affianca Taddei. Le tribune vanno pian piano riempiendosi come sempre con la consueta nutrita schiera di vip, da Alano Galligani a Pastina passando per “Mou”, il presidentissimo Nannoni e Sergio Baldinotti senza dimenticare il mister primo finalista, Pippo “Generale” Martini.

Nonostante il doppio vantaggio accumulato all’andata è proprio la Ferruzza a partire forte stroncando sul nascere la manovra del Gavena, attraverso un pressing asfissiante soprattutto sugli esterni ed in particolari a sinistra con un Camilletti che risulterà ancora una volta devastante. Coppola e soci faticano a mettere insieme due passaggi di fila e dopo una chance sprecata prima da Mazzeo e poi da Casini, che sotto porta non riescono a trovare la zampata vincente sul traversone dalla sinistra proprio di Camilletti, la Ferruzza passa. Corre il 15′, infatti, quando un tiro sporco di Mazzeo finisce per diventare un assist in area di rigore per “Zlatan” Angerame, il quale allarga il piattone sinistro ed indirizza nell’angolino alla destra di Cipollini. Quello che già appariva come il Mont Ventoux da scalare, quindi, per il Gavena adesso diventa un vero e proprio Everest. Incassato lo schiaffo, però, la formazione di mister Chiti inizia a giocare come sa, ritrovando fluidità nella propria manovra ed inizia ad arrivare con maggior pericolosità dalle parti di Glauco Cecconi: ci provano “AC7” su punizione, Taddei a girare di sinistro da appena dentro l’area di rigore e Damanti di testa su preciso cross di Castellacci dalla sinistra, ma il risultato è il medesimo. La palla esce di poco sul fondo. A parte un uscita ad anticipare un avversario, infatti, Glauco Cecconi (nettamente perso il duello di stile col collega Cipollini, vista la maglia color verde ramarro proposta in abbinamento con un pantaloncino vintage in tinta nero e calzettoni a strisce orizzontali bianconere) si deve disimpegnare solo su un rasoterra non troppo impegnativo di Taddei.

A livello di occasioni, con la Ferruzza che si abbassa troppo perdendo um po’ di distanze in mezzo al campo, il Gavena avrebbe comunque meritato almeno il pari invece la prima frazione si chiude con la Ferruzza in vantaggio di una rete. Il carattere e la personalità non fa certo difetto, però, alla formazione di Chiti che infatti è la prima a ripresentarsi un campo dopo l’intervallo anticipando addirittura di qualche minuto Bettini e compagni. Gli uomini in maglia gialla dimostrano una gran voglia di provarci fin quando ne avranno energie e, infatti, la ripresa inizia a spron battuto con Ciambotti che dopo appena un minuto ha già seriamente impegnato Glauco Cecconi, costretto a volare alla propria sinistra per respingere una bordata dalla dfistanza del numero 9 gavenese. Il ritmo, come nella prima parte di gara, torna ad essere elevato con le squadre che mantengono i reparti corti e danno molta intensità alle proprie azioni.

 




Al 7′, però, ecco la seconda svolta del match: Volpini interviene da dietro su un giocatore della Ferruzza che nella propria trequarti stava trasformando l’azione da difensiva ad offensiva e il direttore di gara non esita ad estrarre il cartellino rosso. Dalla nostra posizione appare una decisione fin troppo severa, ma l’arbitro era molto vicino all’azione e non ha avuto incertezza. Sotto di un gol e in inferiorità numerica la partita del Gavena finisce comprensibilmente qui. Al 55′ mister Chiti prova a dare una scossa inserendo contemporaneamente Branchi al posto di Damanti, apparso un po’ stanco dopo aver speso tanto specialmente in fase di contenimento, Banchi per “Ciccio No Look” Coppola per provare a dare più peso davanti e Bianucci per Taddei per cercare dinamismo e qualità in mezzo al campo. “AC7” Ciambotti, che eredita la fascia di campitano, prova a caricarsi la squadra sulle spalle ma la Ferruzza ha ormai la partita in pugno e la chiude al 26′.

Un lancio in profondità, infatti, pesca “Zlatan” Angerame all’altezza del vertice alto di destra dell’area di rigore del Gavena; il numero nove in maglia bianca addomestica la sfera e punta l’ex compagno Donati saltandolo secco una priva volta verso l’interno e disorientandolo una seconda fintando il tiro anche col sinistro per rispostarsi la palla sul destro, con cui incrocia con precisione chirurgica alla destra di Cipollini. #GAMEOVER. A questo punto la partita perde man mano di intensità e si trasforma in una punizione fin troppo severa per il Gavena, che manovra bene fino alla trequarti salvo poi trovare inevitabilmente difficoltà a penetrare le strette maglie della difesa ferruzzina. Tra il 33′ e il 39′, infatti, arrivano altre 2 reti per il poker finale dei fucecchiesi. La prima è una perla assoluta di Camilletti (protagonista a metà ripresa di una sovrapposizione di 80 metri pazzesca), che defilato sulla sinistra riceve il traversone dalla parte opposta di Maffei, controlla con il sinistro, si sposta la palla sul destro evitando Sirotti e lascia partire una parabola arcuata che si spegne in fondo al sacco retato esattamente nell’angolo opposto di tiro, lasciando esterrefatto il povero Cipollini. Il 4-0, invece, è opera del neo entrato Vanni che gira comodamente in rete un altro assist al volo dalla destra di Maffei. 

Nei restanti minuti si attende soltanto il triplice fischio finale che sancisce la qualificazione alla finalissima della Ferruzza. Sabato prossimo alle 16.30 al Tempio, i fucecchiesi si giocheranno quindi il titolo 2016-’17 contro il Real Isola. Due formazioni già scudettate in passato, due stagioni fa i bianconeri fucecchiesi e quattro gli isolani, che si sono dimostrate senza dubbio le più solide, fisicamente ben strutturate e mentalmente forti nel gestire certi tipi di partire. Grandi applausi, comunque, anche al Gavena che almeno a tratti non è certo stato inferiore dal punto di vista del gioco alla Ferruzza, ma che alla distanza ha pagato le non perfette condizioni di alcuni suoi giocatori al termine di una stagione alquanto tribolata. Come due stagioni fa, quindi, la corsa dei biancocelesti si interrompe in semifinale.

 

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