In copertina il gruppo del Le Colline in festa per la promozione (Foto Giacomo Lai)

Il gruppo giallonero con i fumogeni a fine gara (Foto Giacomo Lai)

“vAmos colline 1 960”. Questa la scritta che campeggiava sulle magliette celebrative esibite dai giocatori del Le Colline sabato scorso, al termine del pareggio contro la Spicchiese che ne ha sancito la matematica promozione in Serie A. Sei mesi fa il club giallonero si affacciava da matricola al campionato di Serie B e adesso, 180 giorni dopo, si ritrova a festeggiare un inaspettato ma alquanto meritato “doppio salto”. Una delle società più longeva del nostro CALCIO MAGGIORE, che torna quindi in quella massima categoria di cui 41 anni fa vinse addirittura lo scudetto. Un annata che non era cominciata nel migliore dei modi, viste le 3 sconfitte nelle prime 3 partite contro Ferrari Allarmi Limite, San Pancrazio e Sovigliana ’99 con un solo gol fatto e ben 7 subiti.

Il rigore segnato da Pregu sabato scorso per il momentaneo vantaggio contro la Spicchiese (Foto Giacomo Lai)

Nonostante ciò, però, mister Alessandro Lelli spiega come non sia mai stato preoccupato:

E’ vero la stagione non era cominciata nel migliore dei modi, ma ero consapevole che il gruppo era solido e la squadra c’era. Sul campo, poi, non avevamo mai demeritato, ma nel calcio si sa ci sono anche quei momenti in cui gli episodi di girano male e altri in cui ti va invece tutto bene. Poi i ragazzi ormai li conosco troppo bene e sapevo che anche nei momenti di difficoltà ci sono quei sette, otto elementi in grado di trascinare tutto il gruppo… e così è stato.

Inizia la festa giallo – nera (Foto Giacomo Lai)

E infatti, da quel momento i samminiatesi hanno perso solo una delle successive 18 partite, vincendone 12 e pareggiandone 5.

Il “Gargozzi Hole” si tinge di giallonero (Foto Giacomo Lai)

Siamo riusciti a fare una serie di risultati positivi, che chiaramente poi ha anche aiutato ad alzare il morale della squadra e la fiducia nei propri mezzi. Tra il ko con il Corniola Ct e quello successivo con lo Stabbia è passato praticamente un girone intero. E credo che proprio questa nostra costanza alla fine sia stata premiata. Devo essere sincero, però, questo non era il nostro obiettivo iniziale. Essendo una neo promossa, infatti, c’eravamo posti prima di tutto l’obiettivo di raggiungere una salvezza tranquilla. Poi, però, a gennaio eravamo in cima ed allora ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto di provarci. Qualcuna delle nostre avversarie, vedi Corniola Ct e San Pancrazio hanno un po’ frenato e noi siamo stati bravi ad approfittarne. Alle fine penso che i valori sia rispecchiati dalla classifica con Ferrari Allarmi e Sovigliana ’99 che hanno dimostrato di avere qualcosa in più. Oltre ad un ottimo organico, infatti, avere due attaccanti del calibro di Bellucci e Djepaxhija che a suon di gol, assist e peso specifico possono decidere qualsiasi partita, ti permette sicuramente di partire avvantaggiato. Anche il Capraia, che ormai è a un passo dal traguardo è una squadra molto compatta e fisica. Forse al nostro posto poteva starci il Corniola Ct, che secondo me è un altro gruppo di grande qualità, ma come dico sempre ai ragazzi alla fine quello che conta è il campo. E se il campo ci ha visto davanti a loro è evidente che probabilmente siamo stati più bravi.

Noi, rispetto per esempio a Ferrari e Sovigliana non abbiamo un giocatore su cui ci si possa appoggiare, ma la nostra forza è il collettivo e la mentalità con cui scendiamo in campo. Per idea, infatti, siamo una squadra votata a giocare per segnare. Se intendiamo abbassarci a difendere un risultato è quando andiamo in difficoltà. Diventiamo letali, invece, quando recuperiamo palla nella metà campo avversaria. Non abbiamo un bomber in doppia cifra, ma tanti buoni giocatori che possono segnare e decidere una partita, grazie anche al nostro modo di giocare che facilita molto gli inserimenti da dietro.

E’ il momento di brindare… (Foto Giacomo Lai)

Il collettivo, il gruppo. Sono parole spesso abusate ma in questo caso è possibile andare anche oltre perché a Le Colline c’è una vera e propria famiglia. E non solo in termini letterali grazie alla dinastia Lelli, che va dal presidentissimo Graziano a mister Alessandro passando per l’altro “factotum” Marco e i giocatori Nico e Luca, rispettivamente difensore e attaccante. Ma soprattutto per l’aria che si respira all’interno dello spogliatoio e non solo.

Io sono ormai cinque anni che sono sulla panchina e non c’è mai stata una discussione. In campo, con l’adrenalina del momento è normale che ci possa essere qualche battibecco, ma finisce tutto lì e anche le sconfitte o i momenti difficili vengono ammortizzati con il sorriso sulle labbra. Questo perché da quando è nata Le Colline si è sempre basata sul volontariato e sulla passione, con la società in primis che non ha mai fatto alcun tipo di pressione, puntando prima di tutto all’armonia del gruppo e al divertimento di tutti. Basti pensare che se in un mese facciamo 8 allenamenti, dopo 4 di questi ci fermiamo tutti a mangiare insieme. La più grande soddisfazione di questa doppia promozione, poi, è che siamo riusciti ad ottenerlo praticamente con lo stesso gruppo. Fatta eccezione per 4-5 elementi, che anche fisiologicamente dovevano essere inseriti per portare altri stimoli anche ai “vecchi”, lo zoccolo duro del gruppo è ormai con noi da anni e tutti i ragazzi hanno dimostrato di essersi inseriti bene, davvero come se fossero stati accolti in una grande famiglia.

Un altro momento della festa del Le Colline (Foto Giacomo Lai)

A due giornate dalla fine e con solo 2 lunghezze di ritardo dal 2° posto del Sovigliana ’99, poi, a Le Colline non hanno deciso di abbandonare anche un altro sogno, quello chiamato “play-off scudetto”.

Certo che ci proveremo. Da quando il distacco sulla quinta si era un po’ allungato, oltre a blindare uno dei 4 posti per la promozione, ci siamo promessi di provare fino in fondo ad entrare nei primi due posti perché sarebbe davvero motivo di grande soddisfazione partecipare alle fasi finali. Chiaramente senza ambizione, ma semplicemente come premio per quanto fatto durante tutto l’anno dai ragazzi. Poi, non dimentichiamo che c’è ancora una coppa da disputare. Giocare al “Castellani”, come ci capito due anni fa, è sicuramente una grande soddisfazione che non capita a tutti e quindi è uno stimolo ulteriore per poter far bene. Adesso cominceremo infatti a riorganizzarci un po’ meglio anche per gli allenamenti e daremo il massimo, poi, naturalmente prenderemo quello che viene anche perché noi siamo già ampiamente contenti così anche perché, come ho detto all’inizio… questa promozione non era certo nelle aspettative di inizio anno

 

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