FINALE 2017/2018
EMPOLI 8 Maggio 2018
ORE 21,45

2

 24′ e 47′ Campigli

1

76′ rig. Quaglierini

FERRUZZA
CASA CULTURALE
 CECCONI G. 1 1 BERTINI (Cap.)
 MESSINEO ⇓ 58′ 2 2 TADDEI ⇓ 73′
 CAMILLETTI 3 3 BIANCHI
 SOLLAZZI 4 4 QUAGLIERINI
 PAOLINI (Cap.) 5 5 CHIUCHIOLO
 PIGNATARO 6 6 BROTINI
TAFI ⇓ 73′ 7 7 LATINI ⇓ 49′
 CAMPOBASSO ⇓ 58′ 8 8 TELLOLI
 ANGERAME ⇓ 65′ 9 9 BOZZI
 MAFFEI 10 10 DENTI
 CAMPIGLI 11 11 XHIXHA ⇓ 59′
A DISPOSIZIONE
 DI VITA 12 12 BONISTALLI
 BENVENUTI ⇑ 65′ 13 13 TELLESCHI
 BETTINI ⇑ 58′ 14 14 CAPONI ⇑ 59′
 CORDUA ⇑ 73′ 15 15  VASSALLO
 DI PUMA 16 16  PASQUALI
 MAZZEO 17 17 RICCIO
 FABIANI 18 18 CASINI ⇑ 49′
 MILAZZO ⇑ 58′ 19 19  CIPOLLINI
 MORELLI 20 20  GABBRIELLI ⇑ 73′
 Mauro Parentini
ALL. ALL. Nicola Matteoli

 

La quaterna arbitrale con i due capitani (Foto Pisiu)

Tornano ad accendersi i riflettori del TEMPIO, il “Carlo Castellani” di Empoli. Affascinante palcoscenico che il CALCIO MAGGIORE può tornare a calcare in notturna. Dopo un mino torneo dei piccoli calciatori classe 2010-’11 delle Scuole Calcio della zona e una esibizione degli arbitri dell’Uisp Empolese-Valdelsa nella nuova disciplina del calcio camminato, ci possiamo però concentrare sul derby d’Italia che ci aspetta. Saranno, infatti, Ferruzza e Casa Culturale SMB a contendersi lo ‘scudetto’ 2017-’18, che permetterà ad una delle corazzata ex Cuoio di susseguire al Real Isola nell’Albo d’Oro dell’empolese-valdelsa. La cosa più bella che ci piace sottolineare è il grande afflusso di pubblico sugli spalti, dove oltre ai sostenitori fucecchiesi e sanminiatesi, prendono posto anche tantissimi altri appassionati del nostro CALCIO MAGGIORE con un parterre de roi da urlo.

Sollazzi al cross per la Ferruzza (Foto Pisiu)

Per quanto riguarda il campo, invece, scelte un po’ a sorpresa di mister Mauro Parentini che schiera la sua Ferruzza con un 4-4-1-1. Come l’anno scorso, nell’amara finale persa, tra i pali la scelta cade ancora una volta su Glauco Cecconi, già protagonista anche in semifinale, e in campo al TEMPIO con un completo aranciofluo da far invidia al “coloratissimo” Milani. Davanti a lui confermato Messineo a destra mentre a sinistra torna Sollazzi con la coppia centrale che è quella collaudata Paolini-Botti. A centrocampo le fasce sono coperte a destra da “Roberto Carlos” Camilletti e sul versante opposto da “Lokomotiva” Tafi, mentre nella zona nevralgica agiscono Campigli, con compiti anche offensivi e Maffei, che invece è una sorta di play-maker in fase di impostazione. Davanti “Zlatan” Angerame è come sempre l’unico punto di riferimento con Campobasso che giostra alle sue spalle.

Campigli (Ferruzza) ha appena colpito di testa il pallone dell’1-0 (Foto Pisiu)

Per quanto riguarda la Casa Culturale SMB, invece, la notizia più bella è la presenza in campo del capitano Giacomo “Buffon” Bertini. Il portiere giallorosso, infatti, prende regolarmente il suo posto tra i pali nonostante la brutta ferita al mento rimediata durante la semifinale di ritorno col Gavena. In difesa Nicola Matteoli sceglie di abbassare nuovamente Quaglierini nel ruolo di centrale al fianco di Chiuchiolo, mentre Taddei viene allargato a destra con Bianchi sempre padrone della corsia di sinistra. Brotini si piazza davanti alla difesa con ai suoi lati Latini a destra e Denti a sinistra. Confermatissimo il tridente offensivo con Ergj Xhixha a destra, Bozzi al centro e Telloli a sinistra.

Bertini (Casa Culturale) guarda entrare la palla dell’1-0 della Ferruzza (Foto Pisiu)

Sarà perché ormai si conoscono da una vita queste acerrime rivali, ma fin dalle prime battute non ci sono molti momenti di studio ed entrambe partono subito forte. La prima occasionissima, dopo una manciata di minuti, è di marca fucecchiese con “Zlatan” Angerame che scatta sul filo del fuorigioco e si presenta al cospetto di Bertini, che fuga subito ogni dubbio sulla sua condizione fisica perché esce senza paura sui piedi del centravanti bianconero, chiudendogli ottimamente lo specchio.

Con il passare dei minuti, però, è la Casa Culturale che prende in mano le redini del gioco cercando di mettere in moto soprattutto Telloli a sinistra, che poi va spesso a cercare il dialogo con Bozzi. Due grandissimi giocatori che si trovano spesso ad occhi chiusi. La Ferruzza, però, stringe bene le maglie e non concede spazi con la posizione di Campobasso che impedisce spesso l’arrivo del pallone a Brotini, costringendo la difesa sanminiatese a lanciare lungo.

Il raddoppio della Ferruzza, sempre di Campigli di testa (Foto Pisiu)

Per quanto riguarda la squadra di Mauro Parentini, invece, quando può prova a partire da dietro con Maffei che si abbassa a prendere palla per smistarla soprattutto a destra, dove “Roberto Carlos” Camilletti sembra davvero in palla anche se sbaglia la misura di un paio di cross che potevano diventare squisiti per Angerame. La gara, poi, dopo un periodo di stasi si accende definitivamente al 24′ quando il tabellone luminoso del TEMPIO si illumina per mostrare il nuovo risultato: Ferruzza 1 Casa Culturale 0. Sugli sviluppi di un appoggio di Bertini a Taddei, quest’ultimo scivola sul campo diventato insidiosissimo per il nubifragio che si è abbattuto su Empoli, permettendo a Tafi di impossessarsi del pallone e vedendosi così costretto a stenderlo. Della successiva punizione si incarica la stessa “Lokomotiva” bianconera che pennella un perfetto cross tra il dischetto e il limite dell’area di rigore, dove Campigli è appostato per girare di testa alle spalle di Bertini.

La corsa di Campigli dopo il secondo gol… (Foto Pisiu)

Un po’ statica nell’occasione la difesa della Casa Culturale, che si lascia sorprendere dall’ex centrocampista del Le Cerbaie, il quale non deve nemmeno saltare per indirizzare la sfera nell’angolo alla destra di Bertini. Pronta comunque la reazione della Casa Culturale, che guadagna diversi calci di punizione e angoli, ma senz riuscire mai ad impensierire seriamente Glauco Cecconi, che rischia soltanto in una circostanza quando esce a vuoto su un cross dalla destra, travolgendo Bozzi in area. Da applausi, invece, un geniale tentativo cercato da Telloli, che su un lancio da centrocampo prova a coordinarsi per girare al volo a rete col mancino. Ne esce fuori, però, una conclusione strozzata che non crea problemi al portiere della Ferruzza. Soluzione per altro, però, dal coefficiente di difficoltà estremamente alto.

E la scivolata di gioia davanti alla propria panchina (Foto Pisiu)

Prima dell’intervallo, invece, è la Ferruzza a sfiorare il raddoppio con un micidiale contropiede che porta Tafi a proteggere bene palla in mezzo all’area per poi scaricarla al limite, leggermente spostato a destra, per “Zlatan” Angerame sul cui pronto tiro a botta sicura di sinistro si immola un ottimo Quaglierini. Si va quindi al riposo con la Ferruzza avanti di una rete. Al rientro dagli spogliatoi i due tecnici non presentano alcun cambio, così come non cambia il canovaccio tattico della gara. Anche in questi secondi 40 minuti, infatti, è la Casa Culturale ad iniziare subito forte. I giallorossi battono un pericoloso calcio di punizione dalla destra e mettono un altro insidiosissimo traversone al centro con Telloli, ma in entrambi i casi l’attenta difesa della Ferruzza è bravissima a liberare.

Il rigore trasformato da Quaglierini (Casa Culturale), che riapre la partita (Foto Pisiu)

I bianconeri fucecchiesi, però, sanno essere insidiosi in contropiede come quando Angerame si libera bene al limite e prova la conclusione, ma Chiuchiolo lo chiude in corner. Proprio dal successivo tiro dalla bandierina, però, arriva il raddoppio della Ferruzza. Ennesimo schema parentiniano da palla ferma: la giocano corta Tafi e Camilletti con il primo che finta di rientrare verso il campo e, invece, con una sterzata torna sul fondo da dove pennella con il suo destro un perfetto pallone al limite dell’area piccola, dove irrompe il solito Campigli che ancora una volta di testa inchioda Bertini. Anche in questa occasione, però, la difesa della Casa Culturale non è apparsa esente da colpe dato che Campigli, partito sul secondo palo, si è liberato troppo facilmente del proprio avversario per presentarsi solissimo all’appuntamento con il cross di “Lokomotiva” Tafi.

A questo punto mister Matteoli rompe gli indugi e getta nella mischia un’altra punta come Casini al posto del centrocampista Latini, disegnando una sorta di 4-2-4 con Brotini e Denti interni di centrocampo e il neo entrato che va ad affiancare davanti Bozzi con Telloli e Xhixha che rimangono esterni. Ancora da calcio piazzato arriva una potenziale occasione per la Casa Culturale, ma dalla lunetta Telloli centra in pieno la barriera. Grandi proteste, poi, poco dopo da parte di tutta la panchina della Casa Culturale quando, già ammonito, Messineo tocco duro da dietro sulla caviglia destra Telloli e viene graziato dal direttore di gara.

I giocatori della Ferruzza con la maglietta celebrativa (Foto Pisiu)

A questo punto arriva anche la risposta di Parentini, che inserisce “talismano” Bettini, centrocampista più di rottura, al posto di Campobasso e Milazzo per Messineo. Insiste, invece, Matteoli con gettare nella mischia le punte a disposizione: stavolta, però, per il “Mito” Nello Caponi toglie Ergj. Il più pericoloso di tutti, però, è Casini che su calcio di punizione impegna decisamente Glauco Cecconi. Poi nuovamente grandi proteste da parte dei sanminiatesi per un presunto fallo di mano di Camilletti in area di rigore sul destro da fuori di Denti. Il difensore della Ferruzza salta con il braccio effettivamente un po’ largo, almeno per quello che abbiamo visto dalla nostra postazione, ma il direttore di gara, molto vicino, fa cenno che la palla gli ha sbattuto sulla schiena.

In questo finale la Ferruzza è costretta nella propria metà campo con Tafi che non ne ha più e viene sostituito da Cordua, mentre “The Hammer” Benvenuti prende il posto davanti di “Zlatan” Angerame. Dall’altra parte è il momento anche di Gabbrielli, che rileva Taddei per il tutto e per tutto finale giallorosso. E, infatti, al 76′ Bozzi è abile a girarsi in area su Paolini, costringendo il difensore bianconero ad affassoralo. Il direttore di gara anche in questo caso è vicinissimo ed indica il dischetto. Dell’esecuzione si incarica Quaglierini che, smentendo il pendolino carrieriano, infila l’angolino basso alla sinistra di Cecconi che aveva comunque intuito.

Il capitano della Ferruzza, Paolini riceve il trofeo (Foto Pisiu)

Un gol che ci regala 3 minuti più 5 di recupero eccezionali, in cui la Casa Culturale ha anche una chance per pareggiare quando Caponi si libera bene in area e, anziché calciare con il sinistro appoggia per l’accorrente Brotini, il quale però dalla lunetta ciabatta la conclusione. Poi, i giallorossi provano a mandare palla in avanti con la forza della disperazione, ma la Ferruzza resiste con i denti e al triplice fischio finale può aprire la propria festa.

 

 

Per la seconda volta, quinta in totale contando anche i titoli del Cuoio come mostrato dalla maglietta celebrativa recante una stella con le date delle vittorie, la Ferruzza si cuce sul petto lo scudetto dell’empolese-valdelsa riscattando la sconfitta dello scorso anno contro il Real Isola. Continua, invece, la maledizione contro gli acerrimi rivali per la Casa Culturale, che cede la terza finale consecutiva ai bianconeri dopo quella del 2009-’10 (4-0 nel cuoio) e quella del 2016-’17 (1-0 in Coppa Toscana). Per la truppa di Nicola Matteoli, alla prima finalissima nel Comitato Empoli-Valdelsa, resta comunque una grande stagione e la continua crescita dimostrata in questi anni. 

 

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