REAL ISOLA – FERRUZZA: LE PAGELLE

REAL ISOLA

La Coppa per i vincitori del campionato 2016-’17 che fa bella mostra di se al circolo di Isola

TANI 8,71 – Se mai ce ne fosse stato bisogno il “Ragno Nero” legittima l’ennessimo “Guanto d’Oro” vinto confermandosi forse il miglior portiere del panorama del CALCIO MAGGIORE degli ultimi 10 anni. Strepitosi un paio di interventi nel primo tempo su Angerame, soprattutto il secondo su un pallonetto di testa che sembrava averlo ormai scavalcato. Nella ripresa, poi, mette in mostra una disarmente tranquillità anche nelle uscite.

SCHERILLO 6,58 – Soffre nella prima frazione quando Angerame lo punta e gli prende il tempo più volte, ma nella ripresa non concede più alcun varco.

CASTELLACCI 6,61 – Anche lui ha un cliente difficile come Mazzeo e, infatti, limita le scorribande sulla sinistra anche se sul finire di primo tempo ha un’ottima chance per segnare ma colpisce male. Anche lui contribuisce nella ripresa ad alzare il fortino gialloblu.




CONFORTI 7,86 – Non tocca molti palloni in fase di impostazione perché il centrocampo viene sovente scavalcato, ma è preziosissimo come sempre nel chiudere ogni varco davanti alla difesa, cercando poi subito la verticalizzazione per Merola o Guardini.

ROSSI 8,991 – Solita prestazione di grande sostanza sia nel leggere le varie situazioni di gioco sia nel contrastare fisicamente un “marcantonio” come Benvenuti, oltre a proporsi senza paura come primo play della squadra quando i gialloblu ripartono dalla propria difesa.

LASCHETTI 8,991 – Svetta su quasi tutti i palloni alti, non concede un centimetro in marcatura ed è bravo a coprire con anticipo la profondità quando la Ferruzza prova ad innescare gli esterni alti. La muraglia cinese ha due nuovi pilastri.

GUARDINI 9 – Il capitano gialloblu ha avuto stagioni più prolifiche, ma mai come in questa è stato così decisivo: gol qualificazione contro il Castelfiorentino, assist e grande prestazione all’andata contro Le Cerbaie e performance maiuscola al ritorno dove ha dimostrato di sapersi anche sacrificare per la squadra, così come ha fatto al “Tempio”, dove poi è asceso al piano degli Dei quando a inizio ripresa ha deciso la sfida con una perla assoluta. Un trascinatore. 61′ CAVATAIO S. 6 – Entra sul pezzo come sempre e oltre a sacrificarsi in copertura, cerca di reggere più palloni possibili nella metà campo avversaria.

TADDEI 8,77777777 ALL’INFINITO – Voto emblematico che vuol sottolineare la grande continuità di questo frangiflutti davanti la difesa, che in queste fasi finali non ha sbagliato una partita. Grande senso della posizione, grinta e determinazione nel contrastare anche avversari più grossi di lui, vedi “The Hammer”Benvenuti, ma con l’esito che alla fine pende quasi sempre dalla sua parte. BALUARDO.

CAPPELLINI 8,69 – Altro giocatore che rappresenta benissimo l’emblema di questo gruppo: lottatore infinito, difficile da spostare, fondamentale per il gioco gialloblu e sempre pronto a sacrificarsi per il bene collettivo.

MEROLA 7,15 – Stavolta parte titolare e mette in costante apprensione la difesa bianconera con le sue accelerazioni sulla tre quarti. Peccato che spesso si perda però al momento della stoccata decisiva. 56′ KERTUSHA 7 – Entra con il piglio giusto, guadagna alcune preziose punizioni sfidando anche due avversari alla volta e sfiora pure il gol personale.

MARCONCINI 7,45 – Giocatore assai meno appariscente degli altri due trequartisti Merola e Guardini, ma altrettanto fondamentale per lo scacchiere gialloblu grazie alla sua grande intelligenza tattica. Instancabile corridore capace di ribaltare in un attimo il fronte di gioco. 72′ TIBONI 4 – Lo “Zar” è generoso e fisicamente strabordante ma dal carattere indomabile che ogni tanto torna a penalizzarlo. Inconcepibile la sua plateale reazione davanti all’arbitro con la sua squadra in vantaggio. Per sua fortuna per lo meno mancano pochi minuti alla fine.

MISTER MARTINI 10 – Ha cominciato la sua avventura in gialloblu nel 2014-’15 gettando alle ortiche la finale nell’amara notte di Cortenuova contro il City, ma rifacendosi con la Coppa di Lega Toscana, per poi uscire nuovamente in semifinale ‘scudetto’ lo scorso anno ai calci di rigore (spesso fatali anche ai tempi della Scalese) contro il Ponzano. Quest’anno può mettere in archivio una stagione da incorniciare: una delle squadre più regolari durante i gironi iniziali è cresciuta esponenzialmente in maturità durante queste fasi finale dove non ha sbagliato un colpo. A partire dalle sue scelte come l’accentramento dalla fascia destra alla zona centrale della trequarti di Guardini in questa finale. Ha dato alla sua squadra una organizzazione eccezionale, una propria identità di gioco ed una grande fiducia nei propri mezzi oltre ad un forte carattere, specchio di quell’anima da “Generale” che lo contraddistingue. CHAPEAU.

FERRUZZA

CECCONI G. 7 – Nel primo tempo non deve compiere grandi interventi ed è incolpevole sul gol, ma in avvio di ripresa anche lui risponde presente sulla conclusione in corsa di Cappellini da ottima posizione.

MESSINEO 5,90 – Dalla sua parte prima Merola e Poi Guardini lo mettono in costante difficoltà con la loro tecnica e rapidità nei primi metri. Cerca comunque di rimanere in linea di galleggiamento con l’esperienza. 55′ CASINI 6,5 – Entra per dare una scossa e con la sua imprevedibilità riesce a mettere un po’ di pepe agli attacchi bianconeri, ma con il passare dei minuti anche la sua verve non porta esiti.

CAMILLETTI 6,5 – La prestazione non è certo insufficiente, anche perché fa un gran lavoro di copertura dovendo permettere dalla sua parte ad Angerame di agire solo dalla tre quarti in avanti, ma per i suoi standard ci saremo aspettati qualcosa di più.

BETTINI 7 – La posizione di Guardini riduce il suo spazio di azione, ma resta prezioso come frangiflutti davanti alla difesa, anche se in fase di impostazione non riesce a dettare i ritmi come in altre circostanze. 55′ MILAZZO 7,15 – Subentra nel suo ruolo naturale di esterno destro e spinge con una certa insistenza, mettendo anche alcuni interessanti traversoni a centro area, dove però la difesa gialloblu ha sempre la meglio.

PAOLINI 6,87 – Il capitano parte bene, ma la fisicità di Cappellini e gli inserimenti di Merola e Guardini lo mettono in difficoltà più di una volta. Riesce comunque a mettere qualche pezza e a tenere sempre alta la linea difensiva bianconera.

SARMIENTO 7,29 – Istaura un bel duello fisico con Cappellini, dove riesce spesso a farsi valere, esce con il tempo giusto anche nelle chiusure esterne e si incarica di iniziare spesso l’azione da dietro con lanci a lunga gittata.

MAZZEO 7 – Poco cercato quando agisce alto a destra, ma sempre pimpante e reattivo nel dare uno sbocco alla manovra bianconera. Dinamico e intraprendente anche quando viene abbassato nel ruolo di mezzala.

CECCONI F. 6,54 – Limita gli inserimenti in fase offensiva che gli hanno permesso di segnare più di un gol in questa stagione, ma nel cuore del campo fa sentire la propria esperienza e fisicità. 64′ VANNI 6,43 – Anche lui entra con il giusto spirito e prova a dare vivacità agli attacchi bianconeri, ma anche le sue iniziative finiscono per sbattere costantemente sul muro gialloblu.

BENVENUTI 6,66 – Lotta con il solito furore, ma stavolta trova pane per i suoi denti con la coppia centrale isolana composta da Rossi e Laschetti. Buono un suo spunto nel primo tempo, su cui Angerame non arriva per un soffio.

ANGERAME 7,75 – Cala un po’ alla distanza e nella ripresa non ha più gli spazi del primo tempo, ma quando ha potuto puntare gli avversari ha mostrato ancora una volta di quello che è capace. Solo uno strepitoso Tani gli ha negato la gioia del gol.

MAFFEI 7,45 – Il solito instancabile connettore tra centrocampo e attacco, maestro nell’attaccare le seconde palle e nel portare il primo pressing, dopo lo svantaggio e qualche minuto di adattamento si ricicla ottimamente anche nel ruolo di play.

MISTER PARENTINI 8 – Prepara la gara con la solita maestria, cercando di liberare soprattutto l’uno contro uno di Angerame contro Scherillo e se la prima frazione si fosse chiusa almeno 1-0 anche i fatti gli avrebbero dato ragione. Una volta andato sotto, opta per una doppia mossa intelligente ma scardinare l’Isola in fase di gestione di un vantaggio è impresa ardua anche per uno stratega come lui.

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