GIRONE B: UN RIGORE DI GEPPO TESTI DECIDE IL DERBYSSIMO CON LA SERRA

CORAZZANO – LA SERRA 1-0 ( Geppo rig.)
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Il Corazzano

“Cosa saresti disposto a fare pur di vincere questo derby?” E’ cominciata con questo sondaggio la settimana di avvicinamento al derby dei derby dei derbyssini sulla pagina Facebook del Corazzano, mentre 2 giorni dopo su quella de La Serra veniva pubblicato: “In pochi possono capire che cosa si intende con la parola ‘derby’ da queste parti,
Il derby non è una partita qualunque
Il derby va oltre il risultato
Il derby vale molto di più di 2 punti
Il derby è la partita per eccellenza
Quest’anno nella massima serie!”
La sfida a distanza a suon di click sulla tastiera finisce però con l’ultimo posto di marca Corazzano, alla vigilia del week-end: “Dal 1936 il calcio fa parte della storia di Corazzano, la storia siamo noi!”.

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La Serra

Già da queste premesse è facile intendere come questa partita non avrà mai il solito peso delle altre, ma per comprenderlo a pieno bisogna respirare l’aria del derby lungo la recinzione esterna del campo, sugli spalti. Non si sfidano solo i 22 giocatori sul rettangolo di gioco, ma a scendere in campo sono due intere frazioni. Splendida, da vero CALCIO MAGGIORE, la cornice di pubblico nella “Fossa” di Corazzano tra cori, fumogeni e petardi. Circa 200 persone hanno sfidato freddo ed umidità per stare vicini ai propri beniamini e rendere così speciale un incontro di calcio. Uno spettacolo unico che due personaggi di CALCIO MAGGIORE come Alessandro “Uif” Signorini e Andrea “Mou” Cammilli ci hanno fatto vivere da dentro. Ma veniamo al calcio giocato. Mister Fabio Filomena deve fare a meno dello squalificato Dudu e decide di far partire dalla panchina bomber Marco Greco. Davanti, infatti, il Corazzano schiera l’esperto Simone “Geppo” Testi (43 anni di classe e professionalità) con alle proprie spalle Reda e Riccardo “RN11” Nacci. Tra i pali il confermatissimo Mosconi, mentre la linea difensiva a quattro vede Dario Simonetti e Romano agire rispettivamente sulla destra e sulla sinistra con capitan Ciampalini-Enriquez come coppia centrale. Pandolfini agisce da play-maker nella zona nevralgica del campo con Chesi e Lisi ai suoi fianchi per un 4-3-2-1 in onore del Natale in avvicinamento. Dall’altra parte la coppia di tecnici de La Serra, Lupi e Malucci risponde con un inedito 3-4-3. Vista l’assenza dello squalificato bomber Giunti e la mancanza di un altro attaccante di ruolo, Matteo Testi viene supportato sugli esterni dal fratello Dario e da Filippo Ricci. In difesa, davanti a Samuele “Samir” Morelli agiscono Rovai, Nannetti e Fiore, mentre capitan Cupelli è affiancato da Ciampalini nel cuore della mediana con Martini a destra e Tammone a sinistra.

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Da sinistra Tommaso Cei, Filippo Romanelli e Federico Cannizzaro

All’ingresso in campo delle due compagini, agli ordini del signor Filippo Romanelli che si avvarrà della collaborazione degli assistenti Tommaso Cei e Federico Cannizzaro, dalla curva de La Serra si accendono i classici fumogeni rosso-verdi mentre da quella dei padroni di casa partono i primi petardi. La prima vera occasione capita a La Serra con Matteo Testi, che si destreggia bene in area di rigore e batte a colpo sicuro verso la porta di Mosconi, che si supera sventando la conclusione dell’attaccante ospite con un prodigioso intervento. Dopo i primi minuti di marca rossoverdi, però, è il Corazzano a prendere in mano il pallino del gioco con La Serra che torna ad un più classico 3-5-2 per arginare la manovra biancazzurra a centrocampo. Nonostante il maggior possesso palla, però, i ragazzi di Fabio Filomena non riescono a rendersi pericolosi e la prima frazione si chiude a reti bianche. L’unica azione degna di nota è un assist a centro area per Riccardo Nacci, che “RN11” non riesce a controllare all’altezza del dischetto del rigore.

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I fumogeni a inizio gara

Nella ripresa il canovaccio tattico della gara sembra non cambiare: La Serra lascia l’iniziativa al Corazzano per poi ripartire in contropiede. Per la verità, però, Cupelli e soci si abbassano un po’ troppo e non riescono a ripartire come avrebbero voluto. Il Corazzano, nelle cui fila nel frattempo Marco Greco ha sostituito Riccardo “RN11” Nacci, continua quindi a provare il proprio gioco cercando spazi tra le maglie dell’attenta retroguardia rossoverde. I padroni di casa mettono i brividi alla curva serraiola con una incursione di Dario Simonetti e chiedono anche un calcio di rigore, giustamente non concesso dal direttore di gara perché sugli sviluppi della sua uscita il portiere Morelli prende prima la palla e poi, sullo slancio, anche le gambe dell’avversario. Penalty, che invece il signor Filippo Romanelli (ottima la gestione del match da parte della terna) decreta proprio allo scadere quando Nannetti atterra in area Marco Greco, che gli aveva preso bene il tempo anticipandolo con la punta del piede. Sul dischetto si presenta “Geppo” Testi e sulla “Fossa” di Corazzano cala il silenzio. C’è trepidazione sugli spalti, soprattutto nei cuori dei tifosi del Corazzano, che non festeggiano una vittoria nel derby ormai da ben 16 anni. La rincorsa di Testi è breve, Romanelli fischia, due passi e piattone destro che si apre con Samuele Morelli che si tuffa alla sua destra; la palla però è diretta dal lato opposta e gonfia inesorabilmente il sacco retato lato “Taverna dell’Ozio”. Il boato che si leva subito dopo al cielo viene udito anche a chilometri di distanza, così come liberatoria appare la corsa di Testi e tutti i suoi compagni a festeggiare sotto i propri fans, che cantano a squarcia gola: “Co-raz-za-no, Co-raz-za-no!!”

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Gli spalti gremiti

Indescrivibile la gioia di tutti gli abitanti di Corazzano, clacson impazziti nel parcheggio, che tornano a gioire nella partita più importanti. Due punti di vitale importanza per il biancazzurri del diesse Marzio Fiaschi che centrano così la seconda vittoria stagionale ed agganciano a ‘quota 6’ proprio i ‘cugini’, scavalcando l’Hair Buster. Ecco le parole a fine gara di mister Fabio Filomena:

filoSe ci lasciano giocare in undici e ci danno quello che ci spetta probabilmente possiamo ancora dire la nostra. Per noi si tratta di due punti importantissimi, al di là che ottenerli nel derby è ancora più bello. Non tanto per me, ma per la tantissima gente che è venuta a vederci e che a fine partita mi ha abbracciato  ringraziandomi per aver interrotto il digiuno di vittorie nel derby che durava da 16 anni. Al di là di questa splendida cornice, sono contento della prestazione dei ragazzi che, dopo una prima parte in cui abbiamo un po’ sofferto la loro partenza, ci hanno messo cuore cercando di sempre di giocare come proviamo durante gli allenamenti, anche se ad essere onesto il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. Vorrei infatti fare i miei più sinceri complimenti a La Serra, perché nonostante sia una neopromossa come noi ha tenuto bene il campo difendendosi con grande intensità, meglio di altre squadre ben più titolate che abbiamo incontrato finora. Stavolta ci è girata bene a noi con questo rigore, netto, proprio all’ultimo minuto.

Inevitabilmente amara, invece, le parole di uno dei due tecnici de La Serra, Francesco Lupi:

Brucia inevitabilmente tantissimo perde un derby all’ultimo minuto su rigore, soprattutto per una squadra composta all’80’ per cento da ragazzi del paese, compresi i due allenatori, come la nostra. Nel complesso non è stata una partita bella, d’altra parte la partita era molto sentita e la posta in palio alta, ma sostanzialmente equilibrata. Noi venivamo da una posizione di vantaggio e, quindi, avevamo deciso di lasciare a loro l’iniziativa per poi ripartire e nel primo tempo, effettivamente le due occasioni più nitide sono capitate a noi con Matteo Testi, ma in una è stato bravissimo il loro portiere a sventare. Dopo essere partiti con un 3-4-3 abbiamo deciso di tornare al nostro classico 3-5-2 per fare maggior densità in mezzo al campo, ma nella ripresa ci siamo abbassati troppo non riuscendo più a ripartire. In ogni modo Morelli non ha dovuto fare parate di una certa difficoltà e la partita sembrava ormai incalanata sui binari del pareggio. Proprio all’ultimo minuto, però, da una nostra ingenuità è nato questo rigore che ci ha condannato.

 

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