Quando ho letto il mio nome inserito nel bel mezzo di tanti popolarissimi campioni del Calcio Maggiore, tra le 60 nomination di questa edizione del Pallone d’Oro, ero già contento. Poi, piano piano é successo qualcosa di straordinario…come nelle favole

Sono,  più o meno, le parole estratte dalle varie interviste che ha lasciato Samuele Marconcini, lo scorso venerdì 13 settembre a Ponte a Elsa dopo aver ritirato dalle mani del suo compagno di squadra, Emiliano Tani, il Pallone d’Oro n° 7 della storia del Calcio Maggiore.

E forse ha proprio scelto l’affermazione giusta Samuele quando dice: “Come nelle favole”.
Questa edizione del  Pallone d’Oro ci permettiamo di definirla Speciale, diversa dalle altre e per questo molto suggestiva e decisamente popolare.

Popolare perché ha avuto la benedizione di tutti. E’ stato accolto con grande entusiasmo il trionfo di Samuele Marconcini.

Popolare perché inaspettato e allo stesso tempo strameritato. Per questo i contorni di questa vittoria hanno assunto dei margini ancora più evidenti. Non ha vinto, come forse il “protocollo” ha quasi sempre dettato, l’uomo della finale, il bomber trascinatore o il risolutore di un match fondamentale. Questa volta, e tra il consenso  quasi unanime, ha vinto la classe operaia, dove la categoria in questo caso rappresenta davvero il nocciolo duro di ogni Team, di ogni gruppo e spogliatoio che mira a traguardi lungimiranti.

Samuele Marconcini é un operaio dall’immensa classe, un lavoratore con il senso di sacrificio elevatissimo. Non siamo noi a scriverlo per riempire di pathos queste righe, é semplicemente il racconto dei suoi allenatori e dei suoi compagni di squadra che ci riferiscono che Sam ha giocato almeno un paio di gare in condizioni che qualsiasi altro atleta, normale, avrebbe passato in poltrona, con la borsa del ghiaccio accanto e magari a lamentarsi.

La SCELTA 2.0 di Marconcini & Company

Qui Samuele Marconini ha posato le fondamenta per portarsi a casa il Pallone d’Oro 2019 e qui Sam ha dato la spinta definitiva a tutta l’Isola per andare a trionfare nel Tempio del Calcio Maggiore.

E’ straordinario quello che é accaduto. Un ragazzo, uno degli undici che scende in campo e uno dei 22 della rosa gialloblù, con il suo atteggiamento può cambiare il corso della storia di una società, di una stagione e di un intero spogliatoio.
Samuele ha trascinato tutti nel momento in cui ha deciso di lottare, di non arrendersi davanti all’infortunio, seppur limitante. Ha deciso e ha capito che l’obiettivo, la voglia di raggiungerlo era talmente importante e desiderato che bisognava dare il peso giusto ad ogni circostanza.
Ecco il salto di qualità, la mentalità che mette in moto una reazione a catena inarrestabile. A questo modo di REAGIRE, l’ambiente, già predisposto, ha risposto con forza e determinazione. L’atteggiamento di Samuele é stato contaminante, tutti hanno risposto allo stesso modo.
Ogni singola risorsa dell’ambiente gialloblù consapevolmente o quasi sicuramente in maniera inconsapevole ha cominciato a vedere e trasformare le cose sotto altro punto di vista. Tutti, indistintamente.
E’ per questo che Fornai, arrivato al campo degli allenamenti malconcio a pochi giorni dal grande evento, riesce a “sfornare” una prestazione da 10 all’interno delle mura calcistiche pù famose d’Italia. E’ per questo che Merola accetta il suo momento fisico con grande spirito di sacrificio, si accomoda in panchina e quando viene richiamato carica a mille il compagno Scherillo. E’ per questo che Andrea Guardini dopo 4 giornate di squalifica passate a vedere  i suoi compagni soffrire e gioire, invece di smontarsi, si carica come una Duracell impazzita e ti risolve con un tocco di pura scienza calcistica il match dell’anno.

E dovremmo citarli tutti i protagonisti della serata empolese, perché tutti con il loro modo di fare e soprattutto di pensare hanno dato il proprio contributo affinché si portasse a casa il titolo più prestigioso e perché il loro compagno di squadra potesse meritatamente alzare al cielo il SETTIMO PALLONE D’ORO.

Il modo di decidere come affrontare qualsiasi circostanza di vita, determina i nostri risultati. E’ la scelta a fare sempre la differenza. La scelta 2.0.

Complimenti Samuele, ti sei trovato sicuramente nella squadra giusta e nel momento giusto, così come l’Isola ha avuto la grande gioia di avere l’Uomo giusto, nel posto giusto e nel momento giusto.

Di admin

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