Anche l’ultimo quarto di finale dimostra il grande equilibrio che vige in questo campionato, tanto che è addirittura il primo a finire proprio in parità. Un risultato tutto sommato giusto al termine di una gara non certo bella, specialmente rispetto alla tre precedenti, ma combattuta. Le condizioni pessime del terreno di gioco non hanno certo agevolato lo sviluppo della manovra, ma nessuna delle due compagini è apparsa avere nelle gambe il ritmo espresso dalle altre 6 protagoniste. Di gioco, infatti, se n’è visto poco soprattutto da parte del Gavena: in più di una circostanza, infatti, i biancocelesti hanno dato l’impressione di volerla risolvere da soli. La Cdp, dal canto suo, pur calando nel finale, ha fatto la propria partita stando ben raccolta e provando ad agire di rimessa. E alla fine, infatti, sono state due palle inattive a determinare le due reti.

Ma vediamo per ognuna delle due contendenti i TOP & I FLOP

GAVENA

PASSARIELLO 6,63 – Anche lui talvolta si incaponisce troppo nella gioca individuale, ma sicuramente il più ispirato del reparto offensivo biancoceleste, tanto che si procura il rigore e ribatte in rete la respinta di Urti sul tiro dagli undici metri di Ciambotti. Elegante, poi, un virtuosismo di tacco nella ripresa con cui libera a sinistra Ciambotti.

PIGNATARO 6,5 – Con esperienza, fisicità e senso della posizione tiene compatta la linea difensiva, costringendo spesso gli avanti giallorossi a girare a largo dagli ultimi sedici metri.

BANCHI 6,39 – Entra al posto di Ciambotti per dare più peso e centimetri all’attacco biancoceleste; si fa valere sulle palle alte e alla fine è l’unico che tira in porta nella ripresa impegnando Urti.

CIAMBOTTI 5,11 – Poco ispirato, nervoso e di nuovo a secco dal dischetto. Nella ripresa tenta un paio di conclusione velleitarie sprecando altrettante buone chances di far male e rimedia un’ammonizione evitabilissima.

TADDEI E CELLAI 5 – Il primo non entra praticamente mai in partita, mentre il secondo sembra un lontano parente di quello ammirato in rappresentativa nello spezzone di gara che gioca.

CDP LIMITE

LARINI L. 7,69 – Gli anni purtroppo non diminuiscono, ma finché il fisico regge ce lo godiamo con piacere. Ha esperienza e autocoscienza per gestirsi e coprire quasi tutta la fascia finistra, sacrificando magari qualche sortita offensiva in più, ma trova ugualmente il modo di mettere la propria firma sulla partita. E non è certo uno scarabocchio qualsiasi, bensì una raffinata e sinuosa sequenza di lettere.

URTI 7,38 – Non è chiamato in causa molte volte, ma nel primo tempo neutralizzo il rigore di Ciambotti, peccato per lui che Passariello sia il più lesto a ribadire in rete e nella ripresa è attento su una improvvisa conclusione dal limite di Banchi. Buoni mezzi atletici ed uno spiccato senso della posizione.

DELLI 7 – Spesso non rapisce l’occhio perché non è l’addetto alla costruzione della manovra, ma di una importanza fondamentale nell’equilibrio della squadra. Corre e pressa per quasi tutto l’arco della gara.

FONTANI 5,23 – La sorpresa e l’uomo in più per quasi tutta la stagione regolare sta mancando proprio nel momento clou: tra play-off e questo 1° round di quarti di finale ha toccato pochissimi pallone, costruendo una sola palla gol. Quella in cui Bambini lo disturba al momento del tiro dopo una volata di sessanta di metri.

DUMITRU 5 – Impalpabile. Non riesce a trovare la giusta posizione, non accelera mai e non riesce a incidere come invece gli era riuscito nelle ultime sfide.

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